Rappresentata per la prima volta nel 1873 da un giovanissimo Giacomo Gallina, ha il fascino
di un reperto archeologico, un po’ perché è l’ultima commedia popolare del secolo, e un po perché contiene il sapore di una lingua veneziana ormai perduta.
I personaggi, pur se disegnati in maniera bozzettistica sono umanissimi e fanno già intravedere l’abilità di un grande drammaturgo. In questa storia semplice, in cui i secchi “sbusai “ diventano allegoria di una Venezia sfiancata dalle tante dominazioni e alle prese con il mostro della povertà, i personaggi vivono, odiano, amano sotto lo sguardo divertito di uno spettatore insolito e favolisticamente animato: il pozzo.
La storia centrale di due fratelli in contrasto e dell’amore segreto dei loro figli, diventa lo sfondo per l’intrecciarsi di vicende e passioni quotidiane che ricordano quelle delle grandi commedie
popolari di Goldoni.
La scenografia dotata di elementi mobili che gli attori muovono in scena caratterizzando le varie ambientazioni, in cui si svolgono le scene, fino a cambiare la prospettiva di visione della scena così che il pubblico
ha la sensazione di vedere ciò che accade sul palco da un altro punto di vista.
Lo Spettacolo ha debuttato in Marzo 2016. Dal debutto ad oggi sono state fatte numerose repliche ed è ancora molto richiesto.
Inoltre con questo spettacolo la “compagnia Tuttinscena ” ha vinto il concorso teatrale
dei ” Sette Comuni ” “andemo a Teatro nel 2016, ” e Nel 2017 è stato classificato miglior Spettacolo dalla giuria al I° concorso nazionale di Teatro Amatoriale Dialettale di Fossano.
Questo Spettacolo e stato curato anche dal punto di vista dell’effetto luci che con varie tecniche applicate e con vari colori armoniosamente usati danno luogo a scene che sembrano dei quadretti che risaltano in una scenografia con uno sfondo nero.
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